4 GIORNI IN MAROCCO ON THE ROAD

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In questa terra sono venuta più volte per lavoro: a Meknès, capitale agricola e dell’olio di oliva. a Fez e Rabat, fino a Casablanca per ripartire. Vi racconto la prima volta che mi ha visto vagare 4 giorni in Marocco on the road…E ricordatevi che la prima volta in Marocco non si scorda mai…

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IL NOSTRO ITINERARIO 4 GIORNI IN MAROCCO ON THE ROAD 

Fez è comodamente raggiungibile con i voli Ryanair che partono da Orio al Serio. Vi consiglio quindi di iniziare da questa città il vostro itinerario. Fez è anche l’aeroporto più vicino a Meknès (dista solo 55 minuti di guida). Noi iniziamo il nostro tour da questa seconda città perchè io mi trovavo già lì. La mia collega e i nostri due compagni mi raggiungono noleggiando una Renault Clio all’aeroporto di Fez.

MEKNES

Il mio soggiorno a Meknès è partito all’Hotel Zaki, nella parte nuova della città. Ha una immensa hall e belle sale arabeggianti molto caratteristiche. Per il resto è un hotel business molto più costoso e meno suggestivo dei Riad nella Medina di Meknès. Sarà proprio lì che mi reco ad aspettare i miei intrepidi compagni di viaggio che stanno arrivando in auto!

IL RIAD D’OR

Prendo un taxi che mi lascia nel punto in cui la Medina diventa pedonale. Di lì si apre un intrico di vicoli, grazie ad una provvidenziale mappa trovo il nostro Riad d’Or prima di quanto sperato!
Sono accolta da una ragazzina gentile che mi indica una graziosissima sala lettura e mi offre il mio primo te’ alla menta.
Nel frattempo i prodi compari sono giunti alle porte della Medina e chiedono indicazioni per il Riad. Il vigile non lo conosce, ma un altro tizio vestito da berbero sale in auto, dicendo che ci pensa lui. Li guida fino al posto giusto in cui parcheggiare e dice che l’indomani ci verrà a prendere per visitare la Medina…Ecco il primo assaggio di intraprendenza marocchina!
 
Il Riad è splendido, tutto arredato in stile arabo moresco, comprese le camere da letto. Si fa colazione al piano più alto con vista su tutta la Medina. Poi si può ancora salire sul tetto-terrazza, da qui la vista è davvero straordinaria! Il tutto per una cifra irrisoria, due notti a fine febbraio costano “ben” 40 euro con colazione!

PIAZZA LAHDIM E LA MEDINA

Ad un paio di minuti a piedi si giunge all’enorme e scenografica piazza Lahdim con i suoi caravanserragli e all’imponente porta Bab Mansour. Del resto Meknes è una delle 4 città imperiali del Marrocco. E’ stata capitale del Paese dal 1672 al 1727 sotto il sultano Moulay Ismail, di cui si conserva ancora in città lo stupendo mausoleo. La capitale è poi diventata Fes fino al 1912, seguita da Rabat sotto i francesi. La Medina ed i resti del palazzo reale sono anche patrimonio UNESCO.
 
Un giro della Medina è imperdibile: ci accompagnerà il nostro amico berbero che si era infilato in macchina il giorno prima. Non possiamo farne a meno, il mattino ci aspetta davanti all’hotel! Comunque si rivelerà un utile guida…In cambio dobbiamo solo andare da un suo amico venditore di tappeti – da cui sicuramente riceverà una percentuale sulle vendite. Noi, però, ci limitiamo ad assistere alla presentazione dei tappeti, senza comprarli. Il mercante, gentilissimo, ci offre anche un tè alla menta!
 
Il té alla menta è tipico di questa parte di Africa (Marocco, Tunisia…). E’ un té verde con aggiunta di foglie di menta fresca che gli conferiscono il suo peculiare sapore…Essendo molto forte, vi sconsiglio di berlo senza zucchero, anche se lo bevete così in Italia. Provare per credere! Inoltre, la bellezza di questo “rito” sta nelle magnifiche teiere argentee e tavolini su cui viene servito e dall’abilità con cui dalla teiera viene versato nelle tazze con un getto altissimo. Non siete stati in Marocco senza esservi fatti servire un té alla menta!

COS’ALTRO VEDERE A MEKNES

 
Tra le bancarelle della medina mio marito vorrebbe acquistare un bel costume berbero, che non gli sta neanche male. Però non riesco a nascondere la mia faccia perplessa sul suo utilizzo una volta in Italia…Forse per questo dirotta il suo acquisto sulle classiche babbucce marocchine, di un bel color giallo canarino!
Concludiamo la visita con un magnifico negozio di spezie dove, invece, ci sbizzarriamo, per la gioia del proprietario e del nostro accompagnatore. Anche qui evidentemente deve avere la percentuale!
 
Infine, ci rechiamo a visitare altre due mete imperdibili a Meknes: i granai e le scuderie. Entrambi fatti costruire dal Sultano, i primi potevano contenere scorte di cibo per coprire ben 20 anni di siccità e le seconde, attigue ai granai, potevano contenere ben 120.000 cavalli!
Anche le mura fatte costruire dal Sultano intorno alla città imperiale sono impressionanti, con i loro 40 km di estensione.

 

FEZ

Il giorno seguente partiamo in auto alla volta di Fez, dove arriveremo velocemente (meno di un’ora). L’ingresso alla città imperiale é ancora più rocambolesco che a Meknès. Un abitante del luogo insiste per farci prendere una porta completamente contromano, poi ci raccomanda un ristorantino dove non possiamo fare a meno di fermarci. Tra l’altro le nostre pance cominciavano a brontolare. Dopo un ottimo Tajin di pollo e cous cous di verdure, il nostro “accompagnatore”, che ci ha rigorosamente aspettato, ci porta a vedere i costruttori di mosaici. Ero un pò scettica, ma la visita si rivela molto interessante, sia per l’effettiva maestria di questi artisti, sia per la vista meravigliosa sulla Medina. Infatti, siamo proprio sulla collina di fronte. Per chi volesse portarsi a casa un manufatto di questo genere, i maestri artigiani prendono ordinazioni e li spediscono a casa vostra!
Fez è la più antica delle 4 città imperiali – nel nostro itinerario ne visitiamo 3, comprese Meknès e Rabat. Se però avete più tempo, vi consigliamo caldamente di scendere in auto a Sud fino alla bellissima Marrakesch. Il fulcro di Fez sono la Medina, rimasta praticamente immutata cosi com’è dal 1200, e l’Università. Quest’ultima vanta di essere tra le più antiche – se non la più antica – al mondo.

LA SORPRENDENTE MEDINA DI FEZ 

Giunti a Bab Bou Jeloud, punto di partenza per visitare la Medina, veniamo braccati da un ‘altra fax guide, ancora più insistente. A questo punto il mio spirito di indipendenza si ribella e gli dico che non abbiamo bisogno di lui. Nonostante siamo in 4 a dirgli di no, il tipo insiste senza ritegno. Alla fine divento più secca nelle risposte e lui mi manda a spigolare…Almeno siamo liberi!
In effetti concordo in pieno con Lonely Planet: il modo migliore per visitare la Medina è perdersi nei suoi vicoli, nei suoi odori e colori, senza una meta precisa ad ogni costo…Cercate solo di passare, nei vostri giri, dalla moschea Kaiaouine e l’Università – che potrete ammirare solo dall’esterno in quanto non di fede musulmana – dalla Medersa Bou Inania – la trecentesca scuola coranica che un recente restauro ha riportato al suo splendore e dal quartiere delle concerie. Siccome è facilissimo perdersi nella Medina di Fes, accettiamo più di buon grado l’aiuto di due ragazzini, per la ricerca di questi tre punti di interesse.
 
Alloggiamo in un altro incantevole Riad, il Fes Barakas, all’interno della Medina. Spendiamo “ben” 55  € a coppia. Questo Riad offre anche una piscina esterna, hammam e la possibilità di fare massaggi, di cui usufruisce – soddisfatto – la mia dolce metà…sebbene il massaggiatore sia un omone!!!

 

RABAT

Il giorno dopo si parte alla volta di Rabat, l’ultima delle città imperiali che visiteremo e capitale ancora oggi. La nostra visita sarà veloce perchè abbiamo a disposizione solo mezza giornata. La sera, infatti, dobbiamo arrivare nella vicina Casablanca, dove il mattino dopo ci attende il nostro volo di rientro.

Dopo un rocambolesco attraversamento del centro nel traffico cittadino, che a dire di mio marito al volante è notevolmente caotico, arriviamo nei pressi della Medina prima, e poi della Kasba degli Oudaïa, adiacente al mare. Inutile dire che alla porta di ingresso ci attende l’ennesima “guida”, questa però almeno ci dice subito chiaramente la tariffa e si rivela anche la più preparata sulla storia della sua città.

La visita si rivela davvero interessante e piacevole, grazie ai colori, ai profumi e agli scorci che regala, in particolare, l’incantevole Kasba. Completiamo la nostra breve visita con una splendida sosta al ristorante Borj Eddar, con vista oceano e un ottimo menu di pesce.
   

ARRIVEDERCI MAROCCO

Ci rimettiamo in marcia alla volta di Casablanca. Non abbiamo purtroppo il tempo di visitare questa città con la sua moschea bianca, la più grande del Marocco. Solo di darle un ‘occhiata in macchina. Si avverte la sua dimensione di grande città, con il bello e il brutto che la caratterizza. A fianco alla tangenziale scorrono vere e proprie favelas. Poi la periferia urbana un po’ grigia, con i suoi supermercati e i suoi negozi. In zona periferica, ma un po’ più allegra, si trova il nostro hotel Ibis, del gruppo Accor. Niente di eccezionale, ma pratico e con buon rapporto qualità prezzo.

Il mattino dopo riconsegniamo l’auto – il dipendente dell’autonoleggio arriva mezz’ora in ritardo rispetto al suo inizio turno – anche questo fa parte del Marocco che ci ha affascinato.

VIAGGIARE SICURI IN MAROCCO

L’emergenza coronavirus ha comportato delle restrizioni all’ingresso degli italiani anche in Marocco. La situazione nel momento in cui vi parlo il 3 marzo (ma la situazione è in perenne evoluzione!) prevede, per chi entra in Marocco, la compilazione di una “fiche sanitaire” e la misurazione della temperatura corporea nei principali aeroporti. Per cui se avete un rialzo termico e qualsiasi sintomo influenzale vi sconsiglio caldamente di mettervi in viaggio per il Marocco, anche per non rischiare di finire in quarantena in questo Paese. In caso contrario monitorate fino all’ultimo prima di partire il sito ufficiale della Farnesina, Viaggiare Sicuri, alla scheda del Marocco per valutare in base alle ultimissime notizie. 

Questo sito, peraltro, è sempre utilissimo anche per monitorare le ultime notizie in tema di terrorismo e leggere le segnalazioni di eventuali aree a rischio, come alcune montane, in cui si consiglia di non restare mai isolati.

VIAGGIO IN MAROCCO IN GRAVIDANZA, SI PUO’?

Stavolta la nostra bimba non c’era ancora. O meglio, era nel mio pancione, essendo io al secondo mese di gravidanza!
 
Allora, premetto che ogni gravidanza è a sé e bisogna sempre chiedere il parere del proprio medico. Alla mia epoca gestazionale e non avendo complicazioni in quel momento, sono potuta partire. Anche se la prima reazione del medico è stata: “proprio in Marocco?” Ma la scelta, ripeto, è partita da esigenze di lavoro. Uniche attenzioni: rinunciare alle succose spremute di arance marocchine e a tutta la frutta e verdura cruda. Bere solo acqua in bottiglie sigillate e tutti gli altri accorgimenti che valgono in Italia per coloro che non hanno fatto la toxoplasmosi!
Volete qualcosa di più tranquillo?
Noi intanto in Marocco ci ripromettiamo di tornare, a vedere Casablanca, Marrakesch, ma soprattutto il deserto!
Se voi ci siete già stati raccontateci la vostra esperienza nei commenti, oppure chiedeteci gli ultimi dubbi per organizzare il vostro viaggio in Marocco on the road!
 
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9 risposte

  1. Ciao Elisa, grazie e complimenti per l’articolo 🙂 Posso chiederti quanto hai pagato per l’auto? Vorrei fare un confronto con le tariffe attuali, nell’attesa che la situazione virus rientri…

    Grazie, Marcello

    1. Ciao Marcello e grazie! Noi avevamo pagato € 95 con Rentalcars nel 2013, km illimitato con Rentalcars. Ritiro e riconsegna sempre all’aeroporto di Casablanca perchè, mentre io ero per lavoro già a Meknes, i miei compagni di viaggio sono atterrati a Casablanca e mi sono venuti incontro per ripartire sempre da Casablanca.

  2. Ma sai che non conoscevo affatto Meknes?? Quando si tratta di Marocco la mia mente va a Marrakeck e la città blu eppure mi hai insegnato che c’è molto più da vedere!

    1. Grazie! Se ricapita più che volentieri! Potrei dover tornare a Meknès all’Agropole Olivier per lavoro.Avete scelto proprio una bella città per viverci direi… Un saluto a voi!

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Elisa Scuto

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