TORRI DEL VAJOLET: come arrivare in questo punto ultrapanoramico

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Le torri del Vajolet sono delle cime dolomitiche che si trovano in Val di Fassa.

L’escursione alle torri del Vajolet è una delle più panoramiche che io abbia mai fatto nella mia vita. Si tratta di un panorama indimenticabile che vi porterete nel cuore a lungo.

Tabella dei Contenuti

COME ARRIVARE ALLE TORRI DEL VAJOLET

Come vi dicevo siamo in Val di Fassa, in provincia di Trento. Questa Valle si raggiunge tramite l’autostrada A22 del Brennero, uscendo a Egna/Ora e percorrendo la SS 48 delle Dolomiti, si attraversa prima la Val di Fiemme per poi giungere in Val di Fassa.

Per l’escursione alle Torri del Vajolet si può partire sia da Vigo di Fassa, sia da Pera di Fassa. Vigo è più vicina se partite da Moena, mentre se partite da Pozza di Fassa o anche da Canazei, raggiungerete più velocemente Pera di Fassa.

Nel primo caso, partendo da Vigo, dovrete prendere la funivia del Ciampedie. Da Pera di Fassa, invece, si prende la seggiovia, io vi consiglio di scendere dopo il secondo troncone. In entrambi i casi si segue poi una semplice passeggiata, sentiero 540, fino al rifugio Gardeccia che vi permetterà di ammirare fantastiche vedute del massiccio del Catinaccio.

Noi abbiamo optato per la partenza da Pera di Fassa e, scendendo alla fine del secondo troncone della seggiovia, la passeggiata risulta leggermente in discesa e in mezzo al bosco, davvero gradevole. Per il rifugio Gardeccia impiegherete circa 50 minuti e raggiungerete una quota che sfiora quasi i 2.000 metri.

Una volta giunti al rifugio Gardeccia, siete pronti per il primo vero tratto di salita: l’escursione che porta al rifugio Vajolet lungo l’ampio sentiero n. 546.

I Rifugi in realtà sono due, Vajolet e Preuss, con quest’ultimo che si trova in una posizione incredibile quasi a strapiombo sulla roccia dolomitica. Dopo un primo tratto in lieve salita la pendenza aumenterà notevolmente, ma la fatica sarà ripagata dal panorama unico che vi circonda. Sarete, infatti, accompagnati tutto il tempo dalla presenza delle cime dolomitiche. Io ho passato tutto il tempo guardando per terra, ammirando le piccole pietre e cercando qualche traccia di fossile. Al ritorno, lungo questo sentiero sono anche stata premiata e ho trovato le tracce di una conchiglia fossile su una pietra. Vi ricordo, però, che i fossili non possono essere raccolti. Il tempo medio per questa escursione dal rifugio Gardeccia al rifugio Vajolet è di circa un’ora e un quarto, se non siete molto allenati alla salita.

 

ESCURSIONE ALLE TORRI DEL VAJOLET:  TAPPA AL RIFUGIO VAJOLET

Giunti qui potrete ristorarvi in un Rifugio ultra panoramico e super accogliente: in bagno ho trovato pure il fasciatoio per i più piccoli! I profumi che provenivano dalla cucina erano deliziosi e tenete presente che questo rifugio offre anche il pernottamento.

Da questo punto partono diverse escursioni, ecco perché può essere interessante anche pernottare al Rifugio Vajolet e proseguire l’indomani per alcune camminate lunghe ma meritevoli, come ad esempio quella fino allo splendido Lago Antermoia.

TORRI DEL VAJOLET: ULTIMO TRATTO LUNGO IL SENTIERO 542 PER ESCURSIONISTI ESPERTI

Per arrivare alle Torri del Vajolet dovrete oltrepassare il Rifugio Vajolet e tenervi sulla sinistra, dopo pochi metri ci sarà il bivio per le Torri ed il Rifugio Re Alberto I.

Un cartello  raccomanda di intraprendere questo cammino, sentiero n. 542, solo se siete escursionisti esperti. In effetti qui arriviamo alla parte più tosta dell’escursione: andate solo se ve la sentite e se siete già abituati a camminare in montagna. Mi sento di sconsigliarla fortemente con bambini piccoli, ma anche con ragazzini, a meno che siano davvero allenati a camminare in montagna anche lungo sentieri pericolosi e rispettosi di tutte le norme di sicurezza e buone pratiche della prudenza.

Astenetevi se soffrite di vertigini perché sarebbe una sofferenza. Inoltre un buon fiato aiuta, anche se noi ce l’abbiamo fatta anche senza quest’ultimo!

Qui vedete le nostre facce ancora fresche prima del sentiero per escursionisti esperti n. 542…vedrete che dopo le nostre espressioni saranno diverse!

La salita nella prima parte è ripida ma agevole, poi diventa un misto tra camminata e arrampicata (nel senso che bisogna aiutarsi con la presa delle mani, non che dovrete fare free climbing), a tratti a mano libera e a tratti anche con l’ausilio di una corda di ferro. Una volta questo sentiero era una ferrata, poi “ridimensionato” a sentiero per escursionisti esperti, giusto per rendere l’idea.

La parte tosta durerà circa una cinquantina di minuti, mentre in totale questo tratto dal Rifugio Vajolet al Rifugio Re Alberto I durerà circa un’ora e un quarto, ma dipende tantissimo dal vostro passo e allenamento. Noi ci abbiamo messo questo tempo percorrendolo con calma e prudenza, ma senza quasi mai fermarci per non perdere il ritmo.

A pochi metri dal traguardo intravedrete la sagoma del Rifugio Re Alberto I e loro, le maestose Torri del Vajolet: ve le troverete proprio davanti! Complimenti: siete arrivati a 2.621 metri di altitudine e ora vi meritate di ristorarvi in questo valido rifugio, ma prima i più volenterosi sappiamo che potete proseguire ancora un 45 minuti circa, lungo un sentiero ghiaioso molto meno impervio del precedente, per raggiungere una specie di laghetto e godere di una vista – dicono – ancora più incredibile sulle torri e sul panorama circostante.

Noi avevamo anche il tempo contato per rientrare in orario per recuperare i figli che facevano un’escursione con l’hotel. A proposito, ricapitoliamo i tempi di salita alle Torri del Vajolet: in totale abbiamo impiegata 3 ore 40 minuti circa, 3 ore e 50 se contiamo anche 10 minuti di riposo al rifugio Vajolet. Ovviamente i tempi varieranno molto a seconda del vostro passo e del vostro grado di allenamento in salita: il nostro è un tempo da chi è un pò fuori allenamento visto che praticamente non camminavamo da un anno! Per tornare indietro calcolate, invece, un’ora e mezza circa senza effettuare soste.

Quindi ci siamo “accontentati” del  traguardo del Rifugio Re Alberto I.  E ammirate con gli occhi del nostro drone che spettacolo!

TORRI DEL VAJOLET: IL RIFUGIO ALBERTO I

Il Rifugio Alberto I è il classico rifugio di alta quota, spartano ma davvero autentico, dove non si può mangiare male. All’ingresso sono rimasta subito colpita da due pietre fossili gigantesche…che luogo affascinante le Dolomiti!

Ci concediamo subito due Weissbier medie (per celebrare il fatto di essere ancora vivi!) e poi io ordino uno dei miei piatti alto atesini preferiti, i kaiserschmarren, straccetti di uovo fritto con uvetta e zucchero a velo, conditi con un’indimenticabile salsa di mirtillo rosso: energici al punto giusto per l’occasione! Stefano opta per una zuppa al Gulash.

Io ero un pò preoccupata, vi confesso, all’idea del ritorno in discesa invece devo dire che è stato meno peggio del previsto. Certo che la prudenza è d’obbligo e ci sono diversi punti in cui bisogna tenersi alle corde o scendere aiutandosi con le mani per la presa.

COME SALIRE ALLE TORRI DEL VAJOLET: MONITORARE LA PRESENZA DI NEVE

Tenete presente che state per spingervi oltre i 2.500 metri: qui a seconda della stagione potrete trovare la neve. Vi consiglio di percorrere questo sentiero solo nella bella stagione e, comunque, se siete ad esempio a giugno o dopo metà settembre di informarvi sull’eventuale presenza di neve presso uno dei locali Uffici turistici. Qui è sempre una buona idea passare a chiedere utili e aggiornate informazioni: ad esempio l’anno che siamo andati noi era agosto, ma faceva talmente poco caldo che c’era ancora qualche traccia di neve e fino a metà luglio il sentiero era stato chiuso per la cospicua presenza di neve nell’ultimo tratto!

Escursione alle Torri del Vajolet la discesa

Bene, il mio racconto di come raggiungere le Torri del Vajolet -questo meraviglioso angolo di mondo -finisce qui, anche se ci sono molte altre escursioni meritevoli in zona.

Tra le più lunghe  e notevoli ho sentito parlare di quella al lago Antermoia, che spero di fare prossimamente. Invece noi abbiamo percorso diverse escursioni facili, ma ultra panoramiche in Val di Fassa, consigliatissime anche con bambini o persone poco allenate al seguito.

Se avete anche voi escursioni o luoghi da consigliarci nella zona, oppure altri dubbi e curiosità, vi aspetto nei commenti. Se pensi che a qualcun altro potrebbe piacere questo percorso condividilo sui tuoi canali social!

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Elisa Scuto

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