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Per due anni alcuni preziosi riti e tradizioni di Pasqua nel Ponente ligure non hanno avuto luogo o sono stati seguiti a distanza grazie a tv, You Tube e quant’altro. Dall’anno scorso molti sono stati finalmente ripresi e ve li racconto super volentieri con il desiderio di riaccendere in voi una scintilla d’interesse per questi usi e costumi unici e con un valore inestimabile per la nostra cultura. Inoltre vi voglio omaggiare di una ricetta tutta ligure per ricreare anche nelle nostre case un pò di questa tradizione. La fonte della ricetta è mio suocero Bruno, genovese DOC, che ringrazio!
Il Ponente ligure ha sviluppato nei secoli tradizioni legate alla Pasqua del tutto peculiari e molto radicate.
TRADIZIONI DI PASQUA: SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO E LA VIA CRUCIS
La prima Via Crucis in Italia nasce a Firenze nel 1710, e fu proprio San Leonardo da Porto Maurizio a guidarne la predica. A San Leonardo fu riconosciuto il merito di aver portato la Via Crucis fuori dalla chiese, negli spazi pubblici all’aperto, fruibili dall’intera popolazione. Questo ruolo gli venne riconosciuto dalla madre Chiesa di Roma, città in cui gli fu permesso di stabilire una Via Crucis anche nel Colosseo, a ricordo dei Martiri: era il 1750.
Dunque il rito della Via Crucis. Ancora oggi ogni anno ininterrottamente, emergenza Covid esclusa, sacerdoti e le confraternite hanno percorso la Via Crucis a Imperia. Partenza dal Duomo di Porto Maurizio, per uscire poi e arrivare a piedi fino a Borgo Foce. Di qui, alle 21.00 circa, risalita lungo la mulattiera che porta al Santuario del Monte Calvario. Quale nome migliore per il punto di arrivo di una Via Crucis?! Una volta in cima si rendeva onore anche alla statua del Cristo Morto.
Per conoscere le date e gli orari delle celebrazioni di Pasqua 2024 di questi riti consulta il mio post su Pasqua a Imperia!
Si tratta di una statua molto peculiare e importante per i cittadini imperiesi. Intanto era fatta di un materiale più unico che raro, la cartapesta. La statua è ben conservata – incredibilmente visto il materiale così effimero di cui è fatta. La fattura è molto realistica e pregevole, si tratta di un’opera di inizio Settecento proveniente da Lucca. Si conserva ancora oggi all’interno del Santuario. La cosa interessante è che da subito si rivelò prodigiosa.
Nel 1709 generò piccoli ramoscelli di ulivo verdi, quando in Liguria imperversava una carestia dovuta al gelo e gli ulivi erano tutti disseccati.
Da allora più volte nel corso dei secoli i cittadini di Imperia si sono rivolti a lei per chiedere la grazia in momenti di particolare difficoltà come carestie, epidemie o siccità. Veniva portata in processione sotto un baldacchino nero, dal santuario di Santa Croce al Duomo di Porto Maurizio. Durante i periodi di siccità del 1817 e nel 1870 si narra la pioggia cadde dopo aver invocato la statua.
TRADIZIONI DI PASQUA NEL PONENTE LIGURE: I CANTI DELLE CONFRATERNITE E I CARTELAMI
Il giovedì Santo a Imperia è il giorno per eccellenza dei Canti delle confraternite, in processione da una chiesa all’altra per ore per il giro dei Sepolcri tra le chiese cittadine intonando canti penitenziali, fino ad arrivare al Duomo di Porto Maurizio. Qui ti ho parlato dell’origine di questi antichi canti tra il popolare ed il religioso.
LA RICETTA TRADIZIONALE DELLA TORTA PASQUALINA LIGURE
INGREDIENTI
Se vi avventurerete a farla a mano ecco gli ingredienti PER LA PASTA:
- 300 gr di farina 00
- 3 cucchiai di olio evo
- acqua
- sale
PER IL RIPIENO:
- 1 cipolla
- 1 kg di bietole/ una valida alternativa sono i carciofi
- 6 uova
- maggiorana e aglio tritati q.b
- 70 gr parmigiano grattugiato
- 0,5 kg di prescinseua (se non la trovate potete sostituire con la ricotta, meglio se di pecora)
- sale
- burro
PREPARAZIONE
Si inizia versando la farina sul piano di lavoro: aggiungete olio e sale quanto basta e lavorate fino ad ottenere un impasto elastico. Dividete in due parti per ottenere due impasti tondi da spruzzare con un pò di olio e lasciate riposare coperti per almeno un’ora.
Per il ripieno iniziate lavando e tagliando a strisce le bietole. Affettate poi la cipolla e fatela stufare insieme alle bietoline in un tegame. Dopo che si sono raffreddate versate in una terrina e unitele con la prescinsêua (o ricotta), due uova, maggiorana e aglio tritati, parmigiano e sale q.b.
Stendere il primo panetto di pasta cercando di ottenere una sfoglia più sottile possibile. Ungere un tegame a bordo alto e adagiare sul fondo la prima sfoglia. Riempirla con il ripieno. Creare quattro fori nel ripieno steso, equidistanti tra di loro, e inserire le uova sgusciate. Al di sopra stendete altri 2 o 3 veli di pasta, sempre il più sottili possibile. Rimboccare i bordi lasciati, in precedenza, adagiati sul bordo del tegame. Spennellare la superficie con un filo di olio. Mettere in forno a 180° gradi per circa 30 minuti.
Una volta terminata la cottura, togliere dal forno la torta e versarci sopra un filo d’olio per agevolare il formarsi della tipica increspatura.
A questo punto sarà tutta da gustare, anche fredda, magari proprio per il giorno di Pasqua…in ogni caso tanti auguri di cuore dalla famiglia dei Piccoli Grandi Viaggiatori!
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2 risposte
Oddio che voglia di fare la torta pasqualina! M non ho né bietole né carciofi in casa, né tantomeno prescinseua! Ahimé! Scopro con te la tradizione dei Cartelli, che non conoscevo affatto! E non sapevo che fosse merito di San Leonardo l’introduzione della via Crucis a Porto Maurizio (e financo al Colosseo!)
Non si finisce mai di imparare…comunque la puoi fare anche dopo Pasqua se ti riesci a procurare bietole (o spinaci), carciofi e ricotta (meglio se di capra, ma in mancanza vaccina!)…Pensa che pure Sgarbi è venuto a vedere il cartelame dell’Oratorio di san Pietro al Parrasio 😉