Villa della Regina a Torino: tesoro ritrovato alle porte della città 

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Non tutti quelli che conoscono bene Torino hanno visitato Villa della Regina. Poi ci sono quelli come me, che Torino la conoscono troppo poco (mea culpa), e di Villa della Regina non avevano ancora sentito parlare…
 
Lo scorso inverno sono stata letteralmente “catapultata” a Torino per caso e ho avuto solo il tempo di fare un giro nel suo affascinante centro storico e due passi al parco del Valentino con i due nanetti, per poi partire il giorno dopo verso un’altra magnifica residenza e i piacevolissimi mercatini di Natale di Govone (a circa un’ora da Torino).
 
Eppure Villa della Regina è un piccolo tesoro tutto da scoprire alle porte della città!
 
 

VILLA DELLA REGINA COME LA BELLA ADDORMENTATA 

 
Del resto la storia di questa villa ricorda un po’ quella del castello della Bella addormentata. Dopo i fasti del Seicento e del Settecento, fino alla sua funzione di istituto di istruzione per le orfane di militari nell’Ottocento, la dimora cade nell’oblio per molti anni, subisce persino i bombardamenti della guerra, prima di essere fortemente restaurata ad opera dell’allora Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte a partire dal 1994. L’apertura al pubblico, poi, è avvenuta nel 2006.
 
Dunque oggi, fortunatamente, è visitabile! E volete sapere come ne sono venuta a conoscenza? Grazie ad un blog tour di Guido Tour sharing in collaborazione con AITB, Associazione Italiana Travel Blogger.
 

SCOPRIRE VILLA DELLA REGINA CON GUIDO TOUR SHARING

 
Guido Tour sharing è un portale che permette di prenotare online un tour guidato in condivisione con altre persone, in siti situati in diverse città italiane. Basta andare sulla loro homepage per visualizzare, nella barra di ricerca, quali sono le località dove questo servizio è già presente.
 
Il tour di solito è di tipo “non convenzionale”. Ovvero verte su una tematica trasversale e prevede il momento “cantina” dopo la visita, per favorire la condivisione anche tra persone che prima non si conoscevano. 
 
Tutto ciò ha due grandi vantaggi: 
  • risparmiare rispetto al costo della guida individuale;
  • socializzare con persone con cui si ha un interesse in comune e si sta condividendo un’esperienza. Mica male, no?!
 

GLI ABITANTI DI VILLA DELLA REGINA

 
Veniamo, ora, alla nostra villa “ritrovata”. Il suo primo proprietario è stato il principe cardinale Maurizio di Savoia, figlio del duca Carlo Emanuele I. Siamo nel 1615, quando ne affida la realizzazione all’architetto Ascanio Vitozzi, secondo il modello di villa di campagna, con tanto di vigneti che dal Seicento continuano a produrre vino Fresia ancora oggi.
 
 
All’inizio Villa Regina Margherita era definita proprio “Vigna” per via di questa produzione. Contemporaneamente nei suoi salotti Maurizio riuniva i migliori accademici ed intellettuali a parlare di scienze, matematica e arte. Del resto aveva fondato anche l’Accademia dei Solinghi per trattare di simili temi.
Alla morte di Maurizio, la moglie Ludovica di Savoia ne diventa a tutti gli effetti proprietaria, compiendo dal 1657 importanti interventi di ampliamento e arricchimento sia dei giardini che degli interni, aggiornando decorazioni e arredi.  
 
Dopo Ludovica sarà la volta di Anna d’Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II, che alle soglie del Settecento affida a  Filippo Juvarra, celebre architetto e scenografo, il rifacimento di gusto Barocco. A lei si deve anche il nome di Villa “della Regina” essendo la prima regina del regno a trovare qui la sua dimora. 
 

I GIARDINI ALL’ITALIANA E LA VIGNA

 
Così dopo aver operato a Palazzo Madama a Torino e in parte a Venaria, Juvarra trasforma Villa della Regina in un vero luogo di delizie coronato da un parco stupefacente con fontane, dislivelli, architetture e giochi d’acqua. Sarà così completato il passaggio da “Vigna” a “Villa”. 
 
Del resto in epoca Barocca la corte sabauda poteva contare su un circuito di ville di villeggiature di campagna, chiamato “corona di delizie“, di cui Villa della Regina faceva parte a pieno titolo.
 
In effetti sono rimasta ammaliata dai suoi ricchi giardini con fontane, giochi d’acqua, grotte e padiglioni aulici. La vista dal Belvedere Superiore è unica. Si tratta, infatti della zona posta più in alto quindi il panorama, con la villa e la città di Torino sullo sfondo (compresa la sagoma della Mole) è imperdibile. Vi consiglio assolutamente di salire fino a qui. Peraltro, sulla destra si scorgono anche le vigne, ancora in produzione, a rendere il panorama ancora più peculiare e imperdibile.
 
 

GLI SPLENDIDI INTERNI DI GUSTO BAROCCO 

 
Per quanto riguarda gli interni, vi ritroverete ben presto sovrastati dagli affreschi del grande Salone principale. Qui domina il gusto Barocco, in un intrecciarsi scenografico di finzione e realtà, di pittura a tema mitologico e di architettura, in un gioco di trompe l’oeil che lascia sorpreso e quasi estasiato anche il visitatore odierno.
 
Poi si passa agli appartamenti più intime del Re e della Regina, oltre alle preziose decorazioni si ritrovano alcuni oggetti, ma soprattutto quadri e ritratti che permettono di rivivere la storia di alcune delle più illustri abitanti della Villa. E’ questo il caso del dipinto delle nozze per procura celebrate a Versailles nel 1684 tra Anna Maria d’Orleans, nipote di Luigi XIV, e Vittorio Amedeo II di Savoia, futuro re di Sicilia e di Sardegna.
 

LA PRIMA REGINA: ANNA MARIA D’ORLEANS

 
Dunque un matrimonio senza sposo per Anna Maria, quello combinato da suo padre e celebrato per procura, seguito da una partenza per Torino, con tappa a Chambery dove conobbe finalmente suo marito. Nonostante queste premesse si dice che ad Anna Maria piacque subito la città di Torino e fosse molto legata al suo sposo. Una vita agiata certo, quella di Anna Maria nelle stanze della sua dimora,  tra una gravidanza e l’altra, visto che di figli ne ebbe 8 e, quando partorì il primo, le diedero persino l’estrema unzione tanto fu difficoltoso il parto. E poi i tradimenti acclamati del marito, che ebbe perfino più di un figlio al di fuori del matrimonio. Eppure lei lo curò amorevolmente anche quando si ammalò di vaiolo.
 

POLISSENA D’ASSIA

 

Il ritratto di Polissena d’Assia, poi, seconda moglie di Carlo Emanuele III, ci porta ancora a storie di matrimoni combinati, affetti sinceri verso il proprio marito, uno stuolo di dame di camera e servitrici da far invidia a qualsiasi Regina e usanze esotiche, divenute “di grido” in ogni nobile residenza sabauda che si rispettasse, ovvero la passione per caffè e cioccolata calda. A Villa della Regina c’era una cameriera appositamente adibita alla sola preparazione e “mise en table” della cioccolata calda, tanto per dire.

 
 
 
La sala delle Ventagline e i due gabinetti cinesi, in legno laccato e dorato, mi hanno affascinato, certo, ma anche fatto sorridere e pensare alla vita di corte Barocca, dove il semplice gesto di un ventaglio poteva significare interesse, come pure disprezzo, a seconda della sua inclinazione.
 

DA RESIDENZA A ISTITUTO D’ISTRUZIONE PER ORFANE DI GUERRA

 

Fu Vittorio Emanuele II a donare Villa della Regina nel 1868, facendola adibire a Istituto per le figlie dei Militari, mantenendone una sorta di “vocazione femminile” e rendendolo luogo di istruzione, allargato poi anche alle non orfane, vedendo tramutare tante sale in vere e proprie aule e uffici.
 
E’ dopo i bombardamenti della II Guerra mondiale che la residenza cadde nello stato di abbandono di cui vi parlavo all’inizio. Per fortuna, anche grazie all’inserimento nella lista del Patrimonio UNESCO come insieme delle Residenze sabaude dal 1997, è stato agevolato il suo rilancio.
 
 

INFO UTILI PER VISITARE VILLA DELLA REGINA

Grazie all’allentamento delle misure anti Covid, Villa della Regina ha riaperto dal 27 aprile 2021! La prenotazione è obbligatoria, trovi qui l’email alla quale prenotarsi e gli orari aggiornati.

ORARI

Questa splendida villa ha degli orari molto accessibili perchè è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18 (con ultimo ingresso alle ore ore 17), tranne lunedì che è il giorno di chiusura. 
 

PREZZI

Inoltre è interessante sapere che generalmente l’ingresso è gratuito la prima domenica del mese e per tutta la Settimana dei Musei a Marzo. Per sicurezza consultate il sito al link qui sotto o telefonate per informazioni aggiornate.
 
Negli altri casi il biglietto intero ha un costo di € 5,00, € 2,00 tra i 18 e i 25 anni, gratis per i minori di 18 anni e negli altri casi di gratuità. Consultate tutti i dettagli e trovate i contatti sul sito del Polo Museale Piemontese alla scheda di Villa della Regina.
 
 
 

COME ARRIVARE A VILLA DELLA REGINA

 

IN TRENO

Arrivare a Villa della Regina è possibile arrivando in treno nella stazione di Torino Porta Nuova. 

 

IN BUS O TAXI  

Si possono prendere gli autobus n. 53, 56 o 66 dalla stazione di Porta Nuova. 

Una volta scesi alla fermata Villa della regina Ovest, si deve fare un tratto di strada a piedi in salita, seguendo le indicazioni per la Villa.

 

In caso di necessità da Porta Nuova troverete anche i taxi, si arriva alla Villa in una decina di minuti ad un costo intorno ai 10 €.

 

PER CHI AMA PASSEGGIARE A PIEDI

Esiste anche un percorso pedonale dato per un’ora e 15 minuti dal Po (Piazza Gran Madre)  a Villa della Regina. Vi lascio la sola descrizione del sentiero che sono riuscita a trovare.

 

 

IN AUTO

 

In auto invece bisogna dirigersi verso il quartiere di Borgo Po’ in Strada Santa Margherita, al di sotto della Parrocchia di Santa Margherita Vergine. C’è un piccolo parcheggio sterrato nei pressi del cancello di ingresso alla villa oppure, se fosse pieno, possibilità di parcheggiare a pagamento nei dintorni.

L’indirizzo, da inserire eventualmente sul navigatore, è Strada comunale Santa Margherita 79, Torino.

 

Sul sito del Polo museale la visita ai disabili si dice accessibile in autonomia per le sale interne, con necessità di un accompagnatore per la parte esterna.

 

 
 
Post in collaborazione con Guido Tour Sharing.
 

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Elisa Scuto

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