PIATTI TIPICI MANTOVANI: ITINERARIO ENOGASTRONOMICO OLTRE IL PO

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Dentro un piatto tipico non ci sono solo profumi e sapori. C’è tanta storia di un luogo e delle persone che lo hanno abitato, sicuramente c’è anche un pò di leggenda…Tra gli ingredienti ci sono prodotti tipici locali coltivati o prodotti con amore…questi prodotti ci portano nelle case e nelle aziende degli abitanti del posto…questa è l’esperienza che più ci ha arricchito nell’Oltrepò mantovano!

Del resto Mario Soldati diceva che:

“Conoscere un paese è praticare la cucina della gente che lo abita”

…e lo disse nel 1958 proprio dopo la sua esperienza con l trasmissione “Viaggio nella Valle del Po alla ricerca di cibi genuini”.

Visitare piccole aziende agricole familiari, ma anche cantine o caseifici un pò più strutturati per dimensioni e numero di persone coinvolte, mi ha portato a riscontrare un comune denominatore molto forte: la passione per il proprio territorio e per i prodotti che ne scaturiscono. Farli venire a regola d’arte qui sembra una missione, almeno nelle realtà che abbiamo visitato è stato così!

Tabella dei Contenuti

L’Oltrepò mantovano si trova in Lombardia, ma è una terra al confine con altre due Regioni: Emilia Romagna e Veneto. Come tutte le terre di confine è particolarmente interessante anche dal punto di vista gastronomico: si prende il meglio da ciascuno dei territori limitrofi.

 

I SALUMI, LE MOSTARDE, I TORTELLINI IN BRODO EIL MUSEO DEL SALAM CASALIN

A cominciare con i salumi, così celebri in Emilia Romagna e che anche qui segnano la storia agricola e contadina del territorio. L’uccisione del maiale era un vero e proprio rito e San’Antonio, prottore degli animali domestici, era ampiamente venerato da tutte le famiglie contadine e spesso raffigurato con un maiale al suo fianco. Queste cose le potrete scoprire sia al Museo Civico Polironiano, con ricostruzioni didattiche molto interessanti e adatte anche ai bambini, sia nel piccolo, ma interessante Museo del Salam Casalin. Un esempio di museo a gestione sostenibile perché integrato nell’azienda agricola Corte Valle San Martino e quindi senza necessità di risorse umane dedicate per tenerlo aperto e farlo visitare. Qui, in un’ampia stanza, si conservano tanti piccoli tesori dei tempi antichi, tesori non per il valore economico, ma per i ricordi di come si viveva una volta che riescono in questo modo ad arrivare fino a noi. 

Tante famiglie, anche del territorio, vedendo questo luogo hanno deciso di non abbandonare attrezzi e oggetti di famiglia, ma di portarli qui, per donargli nuova vita, e soprattutto non essere dimenticati. Il Museo deriva dallo studio di una tesi di laurea che ha catalogato e ricostruito la funzione di questi oggetti e confrontato riti di ieri e di oggi, come l’uccisione del maiale.

Ma veniamo alla prima azienda da non perdere in questo gustoso territorio: l’Azienda Agrituristica Corte Valle San Martino. Arrivando sembra di entrare proprio un una fattoria di una volta, gli animali, il terreno e l’orto intorno, la casa-agriturismo, e lo spaccio. Ma la vera magia inizia passando dietro al bancone del punto vendita ed entrando nella cantina dove stagionano i salumi….quanti profumi e quanti formati di salumi!!! 

Qui si trovano tagli pregiati come coppe, fiocchi di spalla, lonzini, culatelli e pancette di ben tre tipologie. Alcuni pezzi pregiati, come la Coppa, vengono anche affinate nel Lambrusco, ovviamente prodotto a Corte San Martino. Poi non dimentichiamo  il pregiato salame gentile, il salam casalin (insaccato con sale, aglio, pepe, vino, chiodi garofano, noce moscata) ed il salame dell’amicizia, che è un salame grande adatto ai momenti conviviali, un po’ come nel vino le bottiglie di magnum … questo è il magnum dei salumi!!

Oltre ai salumi, Claudio e famiglia preparano con le loro mani numerose varietà di mostarde e confetture realizzate con la loro frutta coltivata qui: prugne, pere, kiwi, fichi, zucca, mele e le pere di San Giovanni, caratteristiche di questa zona. La pera di San Giovanni, detta anche “precoce di Moglia” in quanto autoctona, è un frutto che matura subito dopo le ciliegie, quindi è uno dei primissimi frutti a maturare. E’ una pera buonissima con un profumo eccellente, anche se la sua produzione dura pochissimo. Qui a Corte Valle San Martino, però, sono riusciti a catturarne il sapore in vasetto, grazie a questa mostarda ottima per accompagnare formaggi e altre prelibatezze.

Tutti questi prodotti vengono venduti a ristoratori, anche di città importanti per tradizione in tema di salumi, come Modena, Bologna e Mantova, ma anche al dettaglio, direttamente al consumatore finale.

Oltre allo spaccio qui avrete la fortuna di poter assaggiare i prodotti a km 0 direttamente nell’Agriturismo di Corte Valle San Martino. Qui, in una magnifica sala in pietra, ampia e luminosa, la moglie di Claudio vi preparerà piatti memorabili, che esaltano i prodotti dell’azienda, senza coprirne il gusto.

A noi hanno colpito particolarmente le loro varietà di salumi, compreso il culatello con un gusto incredibile, che la bontà e dolcezza del melone mantovano proveniente dal loro orto, esalta alla perfezione! Poi la mostarda di pere di San Giovanni è da provare assolutamente con la loro selezione di formaggi!

Nel menu troverete anche i famosi tortellini, se ne ha il tempo, fatevi raccontare da Claudio come si consumano tradizionalmente nelle famiglie locali. In pratica c’è l’usanza di gustarli in solitudine, in piedi davanti alla finestra, mentre si guarda fuori. Il cosiddetto “tortellino da meditazione”: un po’ ci si riscalda e un po’ si guardano fuori i campi in contemplazione del territorio. Provare per credere…

Un rito che potrebbe anche aiutarvi ad affrontare le portate successive, tutte meritevoli. Tra i primi immancabili i tortelli di zucca e poi secondi di carne, un incedibile filetto di maiale, ma anche un piatto vegetariano realizzato con le verdure coltivate nell’orto…che sapori! Per chiudere in bellezza, Claudio e sua moglie ci consigliamo una torta morbida, da gustare versandovi sopra il mosto cotto: semplice quanto goduriosa!

Azienda Agrituristica Corte Valle San Martino:

Telefono: 0376 557943 - 339 645 9804 - Email: cortevallesanmartino@alice.it - Instagram: @cortevallesanmartino

IL LAMBRUSCO MANTOVANO DOC E GLI ALTRI VINI DEL TERRITORIO

Dopo questo tuffo nel magico mondo dei salumi siamo pronti a scoprire la sfera enologica dell’Oltrepò mantovano, partendo dal suo re indiscusso, sua maestà il Lambrusco mantovano d.o.c.! Lo facciamo nella Cantina sociale di Quistello.

Quando si parla di vini molto noti, con etichette facilmente reperibili anche al supermercato, si tende a pensare che quel vino sia meno prelibato. In realtà, la produzione industriale su vasta scala “rovina” un po’ la piazza, bisogna resettare la propria mente, fare tabula rasa ed assaggiare vino prodotto secondo procedimenti rispettosi della qualità e attente alle tradizioni del territorio.

Grazie al Consorzio dell’Oltrepò mantovano noi siamo arrivati da Luciano, Presidente della Cantina Sociale Coop. di Quistello, che ci ha raccontato come il vitigno “Lambrusca” fosse conosciuti già ai tempi dei fenici e dei romani e di come venisse esportato attraverso le vie fluviali. Anche il sommo Virgilio parla della “Vitis Labrusca” nella quinta Bucolica. Pare poi, che il vino prodotto in questo territorio fosse molto apprezzato dai monaci benedettini dell’Abbazia di Polirone, che diedero forte impulso al suo commercio.

A Ugo Ruberti, studioso locale del ‘900, si deve la scoperta del vigneto autoctono Grappello Ruberti, nel 2013 riconosciuto anche dal Ministero dell’Agricoltura come vitigno la cui uva autoctona si coltiva soprattutto nell’Oltrepò mantovano.

Grazie a Luciano abbiamo ripercorso tutte le fasi della produzione dall’arrivo dell’uva alla fermentazione in bottiglia e vendita diretta al consumatore. Oltre al celebre Lambrusco qui si producono anche Chardonnay e Trebbiano, solo per citarne alcuni…

Tra poco vi lascio tutti i contatti per prenotare una visita alla Cantina Sociale di Quistello, che peraltro è un posto molto piacevole di visitare. Inoltre, la loro sala shop e degustazioni è davvero una chicca, da vedere! Il Lambrusco degustato mi ha aperto nuovi orizzonti su questo vino…gustare per credere!

Nella foto di destra vedete anche il nostro brindisi, in compagnia di Luciano e del Sindaco di Quistello, con un metodo classico chiamato “Armonia”, davvero gradevole!

Qui sotto vi lascio tutti i contatti per prenotare una visita alla Cantina Sociale di Quistello, che peraltro è un posto molto bello. Quando giungerete davanti alla sua facciata, non dimenticate di ammirare dal vivo il loro logo, nato niente di meno che dalla “vendemmiatrice” di Gorni, celebre artista di questa zona.

Inoltre la loro sala shop e degustazioni è davvero una chicca, vedere per credere! Il Lambrusco degustato mi ha aperto nuovi orizzonti su questo vino…gustare per credere:

Cantina Sociale di Quistello

Tel. 0376/618118 E-mail: info@cantinasocialequistello.it Sito web: www.cantinasocialequistello.it

La Cantina è aperta dalle 8 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.00 e il sabato, solo al mattino.
Per prenotare visite guidate alla cantina e/o ai vigneti è obbligatorio prenotare telefonicamente.

IL PARMIGIANO REGGIANO SI PRODUCE ANCHE IN PROVINCIA DI MANTOVA

La più grande scoperta gastronomica della nostra incursione nell’Oltrepò mantovano è stata il fatto che anche questo territorio è zona di produzione del Parmigiano Reggiano, voi lo sapevate?? La provincia di Mantova, infatti, è davvero fortunata perché zona di produzione sia del Grano Padano, a Nord del Po, sia del prelibato Parmigiano Reggiano, a Sud del Po, ancora una volta il grande fiume fa da spartiacque…

Allora nel nostro itinerario enogastronomico a Sud del Po vuoi non andare a visitare un caseificio dove si produce il mitico Parmigiano reggiano? Dopo essere andata, peraltro, è un’esperienza che consiglio a tutti di fare almeno una volta nella vita!

Interessantissimo il processo e poi…neanche nel caveau di Paperon de Paperoni vivrete la stessa emozione che in una cantina con migliaia e migliaia di forme di Parmigiano!

Latteria Agricola di Quistello

Tel. 0376.618234 E-mail: latteriaagricolaquistello@virgilio.it

Presso la latteria agricola di Quistello si trova anche un piccolo spaccio, dove potrete acquistare tantissime stagionature diverse, fino a ben 50 mesi, da assaggiare perché è veramente veramente notevole. Lo spaccio è aperto al pubblico dal mercoledì al sabato dalle 8.30 alle 12.00. 

E’ possibile prenotare un’eventuale visita guidata su richiesta, previa di disponibilità da verificare con la latteria di Quistello ai contatti qui sopra. Vi lascio anche i riferimenti del Consorzio Parmigiano Reggiano.

GUSTARE I SAPORI DELLA TRADIZIONE CONTADINA MANTOVANA IN AGRITURISMO

Dopo una giornata del genere potreste quasi pensare di essere pieni, ma è impensabile secondo me venire nell’Oltrepò mantovano e non concludere un itinerario enogastronomico presso l’Agriturismo Corte Matiola a Quingentole.

Agriturismo Corte Matiola a Quingentole

Il merito è di Franca, che coltiva, cucina, apparecchia e spesso serve anche ai tavoli. Il suo motto è pochi clienti, ma stra coccolati. Qui “tradizione contadina” è la parola d’ordine in cucina, in un ambiente bucolico, estremamente rilassante e curatissimo da Franca che preferisce avere pochissimi ospiti, ma offrirgli una qualità altissima, dai prodotti, a come vengono preparati e al trattamento curato che viene loro riservato: in poche parole un’esperienza!

Tutto era buonissimo, inclusi i tipici tortelli di zucca, ma la “Cipolla Dorata” non la dimenticherò mai! Si tratta di una zuppa di cipolle, servita in una cipolla svuotata , riempita con la zuppa e poi richiusa.

Sappiate che anche la cipolla è un prodotto tipico della zona: la cipolla dorata di Sermide era una coltura scomparsa, che si sta tendando di reintrodurre grazie alle sementi conservate presso il Museo della Cipolla a Corte Gardinala. Poi esiste anche la cipolla Paglierina, ingrediente essenziale del Tirot di Felonica, una specie di focaccia bassa con le cipolle, dal 2013 riconosciuto Presidio Slow Food.

Se passate da Quingentole potreste voler visitare l’Officina Museo della Meccanizzazione agricola: una gioia per gli appassionati di trattori d’epoca. Qui si trova annessa un’officina specializzata per il restauro dei trattori d’epoca! Spesso si svolgono anche gare di aratura in questo Comune: se siete appassionati potreste voler assistere…o partecipare!

DOVE MANGIARE VICINO A MANTOVA CON VISTA SUL PO

Ristorante Vecchio Cornione a San Benedetto Po

Al Ristorante Vecchio Cornione, San Benedetto Po, con veranda direttamente sul Po. Qui insieme alla magia del Po, si avverte molto il fatto di essere al confine con l’Emilia Romagna, potendo spaziare tra i classici salumi misti con gnocco fritto come antipasto, ai primi tipici mantovani e al pesce di fiume. Imperdibili secondo me i saltarelli, gamberetti di fosso con il risotto e i tortelli allo storione con sugo di gamberi, ma delizioso anche il luccio con polenta…Ottimi anche i dolci ed i vini in accompagnamento, con ampia scelta tra quelli locali!

Osteria Argento Vivo a Suzzara

Un altro ristorante con ottima location sul fiume lo trovate a Suzzara, presso l’Osteria Argento Vivo. Questo posto è ideale per famiglie o coppie di amici che vogliono trascorrere una giornata a contatto con la natura e mangiando bene. Anche qui la tradizione della pasta fatta in casa si sposa con i piatti di pesce, soprattutto di fiume, ma ancor più con l’ottima carne e con i salumi. Io ho optato per i bigodi con le acciughe e un’ottima fetta di torta sbrisolona per dessert, che con un bicchiere di Lambrusco si sposava perfettamente. A proposito, la varietà di Lambruschi mantovani tra i quali scegliere è ampia e di ottima qualità! Per chi non lo sapesse, la sbrisolona è un dolce tipico della provincia di Mantova, fatto con la farina di mais, molto antico, si preparava già prima dei tempi dei Gonzaga e alla loro Corte venne nobilitata, con l’aggiunta di ingredienti più ricchi quali zucchero, spezie e mandorle.

Pici con le acciughe Osteria Argento Vivo Suzzara

Prima o dopo pranzo è d’obbligo una passeggiata nel Parco di San Colombano o magari persino un giro in barca sul Po, chiedete al ristoratore per avere i contatti di chi può accompagnarvi.

Come avrete capito piatti e prodotti tipici mantovani, in particolare dell’Oltrepò mantovano, ci hanno entusiasmato e pensiamo meritino veramente di essere conosciuti: se siete a Mantova dovete davvero spingervi fino a qui! Noi in un weekend ne abbiamo provati solo una piccola parte, per cui sappiamo che dovremo tornare. Nel frattempo potete esplorare la mappa gastronomica dell’Oltrepò e scoprire ulteriori piatti tipici nella sezione Enogastronomica del sito del Consorzio Oltrepò mantovano. se qualcuno di voi ha già provato altri piatti li può segnalare per l’utilità di tutti nei commenti!

 

Elisa Scuto in collaborazione con Consorzio Oltrepò mantovano e AITB

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