Stati Uniti on the road: itinerario e consigli

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Siete Pronti? Io sì, oggi per la prima volta lascio le redini e la tastiera del mio blog per inaugurare la sezione “Family Travellers” – i vostri racconti di viaggio – con un post dedicato niente meno che agli “Stati Uniti on the road: itinerario e consigli”. E lo faccio iniziando con Alessio, viaggiatore, amante della natura ed esperto di turismo, eccezionale video maker (vedere sotto per credere!). Vi avviso, il suo stile  e crudo e senza fronzoli. Però vi offre la schietta verità, e per questo i suoi consigli hanno più valore che mai.

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ALESSIO E FAMIGLIA: 22 GIORNI IN USA ON THE ROAD

Come raccontare un viaggio complesso in poco spazio? Non nascondiamoci dietro ad un dito: la maggior parte di noi non ama perdersi tra le righe ed approfondire. Vogliamo poche veloci informazioni da recuperare avidamente, per poter prendere le nostre decisioni. Bam! A posto così.

Allora meglio scriverlo mesi dopo il mio resoconto di viaggio, quando la card sd inserita nel cervello comincia a riscriversi, lasciando leggibili solo i ricordi indelebili.

Ma prima, vi lascio un assaggio in video di un posto imperdibile in un viaggio negli Stati Uniti on the road, da includere assolutamente nel vostro itinerario: la Monument Valley!

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Video di Alessio Tondo

INFORMAZIONI PRELIMINARI

Mi pare corretto riportare alcune informazioni preliminari, giusto per decidere se proseguire la lettura. Sono uno “sbarbato” del travel blogging, curioso seriale e osservatore; fan della natura e delle culture diverse. Non amo i parchi a tema. Nemmeno le metropoli.

In questo viaggio ho fatto da spettatore co-protagonista al minuzioso programma fai da te di mia moglie e mio figlio di 9 anni: qualità-prezzo molto elevata, budget medio. Che vuol dire medio? Provo a darne un’idea: abbiamo affittato un suv Nissan, usufruito di motel 3*** con piscina e hotel di categoria superiore, tessera parchi, parecchie escursioni guidate. Per il cibo il range va dai supermercati al ristorante italo-americano, con numerose incursioni hamburgeresche; voli Lufthansa.

Chi è rimasto sulla pagina dopo queste premesse può cominciare 😉

Il volo Milano-Monaco di Baviera-Los Angeles è stato prenotato non appena disponibile sul web, con un risparmio notevole (sempre monitorato, mai visto a prezzo inferiore). Per evitare rischi al volante, abbiamo dormito la prima notte in uno delle tante catene-hotel vicino ai rent a car: sono tutti vicini ad Airport Boulevard. La Nissan Rogue è della Hertz, ma riservata con un broker specializzato (noi abbiamo usato Rentalcars.com)  garantendoci un risparmio cosmico. E’ metà giugno. Fine del secondo decennio del secolo.

ITINERARIO DI 22 GIORNI ON THE ROAD

Allontanarsi da Los Angeles è stato facile con l’app gratuita Here We go e senza rimpianti perché risulta una metropoli troppo dispersiva.

Mettetevi il cuore in pace: vi attende parecchia strada multicorsia, poco manutenuta, in un contesto paesaggistico deprimente. Noi abbiamo diretto la macchina verso il Grand Canyon, ci abbiamo messo tre giorni e circa 800 km. Tra partenza e arrivo: Calico Ghost Town, Seligman sulla Route 66, Williams in montagna vicino al Bearizona.

PRIMO LUOGO DA NON PERDERE: GRAND CANYON

Tutto interessante, ma non a tal punto da muoversi dall’Italia. Il Grand Canyon invece si! Camminare su uno dei suoi lembi lungo il sentiero rosso è un obbligo: tutti i view points offrono una visuale diversa e grandiosa. Siate avidi nel cercare i particolari tra le rocce, evitando di guardare solo l’orizzonte, fino alla sfocatura dell’immagine nel vostro cervello.

Cogliete le differenze, cercate il fiume Colorado, attendete il passaggio dei condor, non fatevi ingannare dall’immensità che appiattisce il paesaggio. Difficile che ritorniate. I più appassionati di trekking potranno organizzare una discesa negli inferi del canyon e sottocanyons: fa caldissimo! Per i pigri c’è comunque un comodo e affollato servizio navetta, anche per il visitors’ center.

Stati Uniti on the road: itinerario e consigli GRAND CANYON

Foto di Alessio Tondo

IL SECONDO MUST: LA MONUMENT VALLEY

Next step: Monument Valley, il secondo must della vacanza. Poco prima di raggiungerla visitiamo il Dinosaur tracks sulle tracce dei velociraptors, soggiorniamo in Tuba City capitale dello stato indiano e città senza interesse. Con una piccola deviazione darete un’occhiata al Navajo National Monument (enorme grotta con un antico villaggio dentro).

La Monument Valley è un capolavoro (vedi video sopra). Limitarsi ad un selfie con vista tre picchi e andar via è un delitto. A parte che pagherete l’ingresso, vale davvero la pena spendere un po’ per dormire in uno degli chalet o nell’hotel, aspettando tramonto e alba.

Stati Uniti on the road: itinerario e consigli MONUMENT

Foto di Alessio Tondo

Cosa avete da fare di meglio? E nel frattempo salite su un pickup per un tour organizzato in valle, molto più completo del giro che potete fare con la vostra auto (attenzione tra l’altro che alcune assicurazioni non rimborsano per inconvenienti sullo sterrato).

Ve ne andrete con immagini che saranno spesso riproiettate dal vostro cinema mentale. La successiva destinazione è stata Page, fortunata cittadina nei pressi di tre super-attrazioni: Antelope Canyon, Lago Powell, Horseshoe bend & Colorado river. Cercate di fare tutto se potete: colori e panorami così diversi dai nostri vi stupiranno ancora di più.

Scenderete dentro un piccolo canyon a piedi a 40 gradi, navigherete sulle pulite acque di uno dei bacini artificiali più grandi e articolati d’America, vedrete il Colorado da molto in alto, ove compie quella curva famosa in tutto il mondo. Magari avrete il tempo per una due giorni in barca sul fiume.

Prossima tappe Brice Canyon e Zion, due tra i più famosi parchi nazionali, così diversi tra loro quanto esaltanti. Il primo sembra composto da torri e pinnacoli di sabbia bagnata, uscita dalle mani di un gigante, il secondo molto più alpino con il suo trittico di perle: Angel’s landing, the Narrows, Emerald pools. Quale faccia al caso vostro lo potrete scoprire sul web. Non siate superficiali, girateli. Ma organizzatevi prima, dormite nei pressi.

Dopo tanta natura ci aspetta Las Vegas, dove gli animali siamo solo noi umani. E’ indubbiamente divertente, spassosa, anche se non giocate d’azzardo. C’è una tale sfilata di personaggi e luci che vi basterà amare un po’ l’osservazione per appagarvi. A noi piace stare “sur place” pertanto abbiamo riservato nell’unico motel sulla Streep (main road), con parcheggio compreso: il Travel Lodge. Alternative a bizzeffe, se scegliete gli hotel grattacielo. Detta tutta, due giorni a Vegas per noi sono sufficienti: non facendo parte di quel mondo, ci siamo divertiti ad essere spettatori. E poi fa un caldo pazzesco. Buffet al Bellagio, negozi vari tra cui M&M’s e Coca Cola, passeggiata a piedi di giorno e di sera. Traffico notevole.

Tra la città del peccato e il Golden Gate c’ è di mezzo la Death Valley e il Sequoia National Park; anche 3 giorni e mezzo di viaggio. Il luogo più caldo e basso d’America non sorprende come si vorrebbe: lungi dal parlarne male, ma Dante’s view, Zabriskie point, Badwater stupiscono meno dei parchi precedenti. Istruttivo il passaggio al visitors’ center, ma di fondo si è qui di passaggio, più eccitati dall’attraversare “la morte” con l’aria condizionata, che ammaliati dai paesaggi lunari.

Il Sequoia è un altro racconto, una storia di vecchi giganti sparsi sulla montagna. Per abbracciare il General Sherman non basta un girotondo di bambini, la sua base è così grande che potrebbe contenere una torre per l’avvistamento dei pirati saraceni. Il parco di per sé ricorda le nostre zone alpine, dall’aspetto più familiare, ma non fatevi mancare la scalinata incisa nella roccia del Moro Rock, granitico avamposto per un bellissimo panorama.

La strada che scende nella Squaw Valley è notevole, da gustarne curve e saliscendi; vi porterà di nuovo al caldo e alla vegetazione secca prima di essere sorpresi dalle fresche temperature della costa. San Francisco dista quasi una mezza stressante giornata di highways. Abbiamo dormito ai piedi delle montagne per affrontarla il giorno seguente.

SAN FRANCISCO

Si giunge a Frisco attraverso uno dei grandi ponti, con quell’aria da metropoli trendy, passandone in rassegna tutti i simboli, da confrontare con le immagini di film e serie tv, stipate nella nostra memoria.

Arrivare al quartiere italiano non è difficile, come da altre parti. La città non è frenetica, non ha grattacieli salvo la zona finanziaria. Soggiornate dove preferite, con consiglio di scegliere una zona ove girare a piedi, in prossimità di cable cars e nodi di bus. I mezzi pubblici sono efficienti consentendovi di raggiungere tutti i punti che ritenete interessanti: Pier 39, Golden Gate, Chinatown, Accademia della Scienza, Giardini Giapponesi, Acquario, 7 sorelle, Stadio dei Giants, Lombard street, Exploratorium.

Stati Uniti on the road: itinerario e consigli SAN FRANCISCO

Usate per tutto il San Francisco city pass: solo per Alcatraz non servono le ruote. Vi tocca acquistare la mini crociera, ma ne vale la pena.

Tre, massimo quattro giorni bastano al turista standard. Considerando anche il clima, non proprio favorevole.

LA PACIFIC HIGHWAY

A questo punto non resta che tornare verso Los Angeles con la Pacific Highway 1 o Route 1, la strada del sogno americano che nel 2017-18 era interrotta a Big Sur causa frana (ora ci risulta riaperta dal settembre 2018). Questo fa di questo paese il luogo più caro della California ove fare rifornimento. Dettaglio di poco conto, poiché le cose interessanti sono altre.

Quasi tutte le guide sono propense a dipingere questa costa come suggestiva, selvaggia, alternata a città perle del turismo come Monterey, Carmel by the sea, la milionaria 17 Miles drive, Long Beach, Santa Barbara, Malibu, Santa Monica, Venice beach etc etc. Galvanizzati da tutte queste recensioni abbiamo programmato una settimana; con il senno del poi 3 giorni sono assolutamente sufficienti, considerando le distanze.

Alcune tratti di costa tra Santa Cruz e Big sur meritano effettivamente di essere viste, ma l’emozione suscitata non è paragonabile ad uno dei grandi parchi. Inoltre tutte quelle persone che durante l’estate si aspettano di vivere il mare sappiano che è a corollario. Freddo, vento, alghe, correnti: strano scherzo del destino per un luogo con la stessa latitudine della Spagna. Le città poi, sono state completamente sopravvalutate da Hollywood, influencer e dollari: azzardo dire che attirano perché qualcuno di importante ha deciso che debbano piacere. Con buona pace delle 5 terre o della costiera Amalfitana.

Il viaggio termina a Los Angeles e anche questa volta è solo un punto tappa.

 

 

CONSIGLI E STEREOTIPI

  • Non fate gli Americani in Italia quando visitano Roma-Venezia-Firenze-Pisa-Pompei-Palermo in una settimana: prendetevi il minimo tempo per non essere superficiali, andate al di là di un selfie, piuttosto rinunciate a qualcosa.
  •  Programmate un minimo il viaggio: guardatevi le foto dei luoghi sul web, lavorate sulle distanze e tempi di percorrenza su Google Earth, valutate i commenti sui blog.
  • Siate un poco flessibili e ipotizzate delle modifiche al vostro itinerario.
  • Occhio a non guidate per troppo tempo: sarete assuefatti e consumerete la vostra curiosità. Senza contare il rischio per la vostra incolumità. On the road non significa stare solo al volante.
  • Prenotate una auto con un broker in luogo di una prenotazione diretta con un rent a car. Ritirerete la macchina ugualmente nel rent a car (noi Hertz)e risparmierete tantissimo.
  • Affittate una macchina comoda e prestante: le salite e le discese sono ripide, non scherzano. Questo è uno dei motivi per cui i mezzi locati sono sempre nuovi. E poi serve spazio al cooler (4$ da Wal-Mart) con il ghiaccio per conservare la frutta, yogurt e gelato J.
  • Non guidate nella corsia con il diamante nero.
  • Usate il trasporto pubblico solo se disponete di molto molto tempo: le distanze sono siderali rispetto all’Europa: treni e bus non possono arrivare dappertutto.
  • Mangiate nei burgers con moderazione perché dopo qualche giorno il vostro intestino europeo ne risentirà e vorrete depurarvi con altro tipo di cibo.
  • Se optate per il ristorante mettete in conto 50 dollari per 2 piatti e del vino.
  • Si paga davvero tutto con la carta di credito e spesso non vengono accettati i biglietti sopra 20$ , cosa che fanno anche i bancomat.
  • Le mance e i prezzi senza IVA (TVA) sono una rogna, controllate cosa c’è scritto sullo schermo del bancomat prima di dare ok.
  • Bevete e assumete sali minerali: si va anche a 40°.
  • Scegliete i Motel per risparmiare quando non ci state altro che poche ore
  • Spendete tempo e denaro per vedere le attrazioni, altrimenti passerete il tempo a zonzo per cercare calamite per il frigo (con tutto il rispetto).
  • Valutate l’acquisto della carta dei Parchi Nazionali e i city pass delle città (es. San Francisco).
  • Cercate di intraprendere il viaggio quando siete in grado di colloquiare in inglese: i locali sono molto aperti e disponibili a parlare: avrete buoni consigli e imparerete qualcosa dei loro costumi.
  • Sappiate cogliere lo spirito americano, apprezzare la cultura e il diverso. E’ troppo facile avere solo pregiudizi.
  • Gli americani esagerano spesso, anche nei pericoli, perché taluni li sottovalutano o non li percepiscono.
  • Guardate anche le persone, non solo i luoghi.
  • In California puoi fare quasi qualunque cosa perché ci sono talmente modi di vivere diversi che passi sempre inosservato.
  • E’ il territorio che ti fa essere americano, non la tua etnia.

 

 CURIOSITA’

  • Il duplicatore di chiavi automatico nei supermercati.
  • Il monopattino fatto per chi ha il piede o la gamba rotta sotto il ginocchio.
  • Abbiamo incontrato più persone di etnia asiatiche che afro-americane e la cosa ci ha sorpreso.
  • Attenzione nelle lavanderie a gettoni: se avete possibilità date un occhio alla tipologia di persone che fanno il lavaggio prima di voi…
  • Anche i milionari girano vestiti informali in Nike o ciabatte, almeno quelli del golf club.

 

QUESTIONI IRRISOLTE

  • Alcuni automezzi girano senza targa e non si capisce il perchè.
  • Perché le pompe di benzina sono così lente?
  • Perché chiudono tutti alle 9 massimo alle 10 d’estate? Cosa fanno i giovani?
  • Perché le case hanno i tetti altissimi? Per non far salire gli animali?
  • Nelle pubblicità sono tutti magrissimi, ma allora perchè poi vendono uno stile di vita fatto per ingrassare?
  • Perché sulla costa fa freddo e brutto tempo e a meno di 10 km nell’entroterra c’è caldo con il sole?

 

Bene, consigli, curiosità e itinerario li sapete. Ora siete pronti per leggere il diario di viaggio di Alessio a puntate, a breve la prima tratta del suo viaggio negli Stati Uniti on the road!

Se avete la risposta a qualcuna di queste domande o se volete esprimere la vostra su questo articolo vi aspetto nei commenti! Se per ora non ve la sentite di andare così lontano perchè i bimbi sono molto piccoli consultate il nostro post “Viaggiare in Europa con bambini“.

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2 risposte

  1. Ciao e complimenti per il sito! Sto pianificando un viaggio nei grandi parchi naturali degli States (con tappa iniziale o finale a San Francisco) per la prossima estate con bambini (2) al seguito e un’altra famiglia; siccome siamo camperisti, vorrei valutare l’opzione camper per un tour simile al tuo di circa 18/20 giorni al massimo. Come la vedi? Cosa mi consigli? Grazie mille! E buon viaggio!

    1. Carissima grazie per i complimenti al sito. Mi sembra un’ottima idea, il camper non farà che aumentare il senso di libertà che già gli spazi americani e questo tipo di itinerario offrono. Le strade in USA sono larghissime e potreste trovare posti molto suggestivi dove fermarvi. Non siamo camperisti, ma io dovessi consultare delle tariffe proverei anche il sito di Autoeurope, oltre ai siti specializzati. Fammi sapere poi com’è andata 😉

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Elisa Scuto

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